Le conseguenze economiche e sociali della pandemia sembrano aver accelerato l'ascesa delle piattaforme tecnologiche.
Le conseguenze economiche e sociali della pandemia sembrano aver accelerato l'ascesa delle piattaforme tecnologiche nel commercio al dettaglio, nei social media, nei contenuti in streaming e nelle videoconferenze. È probabile che questo trend allarghi il divario tra le industrie e le aziende che traggono vantaggio della perturbazione e quelle che ne sono penalizzate.
Gli analisti di T. Rowe Price stanno valutando attentamente le società per identificare quelle che si ritiene abbiano la forza patrimoniale per superare la pandemia. "I cambiamenti degli ultimi mesi nel modo in cui lavoriamo, socializziamo e ci divertiamo hanno fatto progredire con forza i fondamenti delle grandi piattaforme tecnologiche", afferma Sharps.
Durante i primi cinque mesi del 2020, osserva Sharp, quello tecnologico è stati il settore più performante dell'indice S&P500, mentre l'energia - danneggiata dal crollo della domanda e da una guerra dei prezzi tra Russia e Arabia Saudita - ha registrato i risultati peggiori. Il più grande dei giganti della tecnologia tra le mega-cap appare ben posizionato per beneficiare dell'accelerazione della disruption, secondo Sharps.
Guardando avanti, secondo Sharps, la disruption e la pandemia dovrebbero continuare a favorire le prime cinque piattaforme tecnologiche Usa, che all'inizio di giugno rappresentavano già oltre il 20% della capitalizzazione di mercato dell'indice S&P 500 - più dei 340 componenti dell'indice a più bassa capitalizzazione messi insieme.
La tecnologia non teme la tempesta mentre l'energia soffre (Fig. 2) Ritorni cumulativi del settore tecnologico e di quello energetico dell'indice S&P500
I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Dal 31 dicembre 2019 al 31 maggio 2020. Fonte: Elaborazione T. Rowe Price su dati FactSet Research Systems Inc. Tutti i diritti riservati. JP Morgan Chase & Co., Bloomberg Finance LP e Standard & Poor's (vedi informazioni aggiuntive).
Nel frattempo, una serie di settori con pesi elevati nell'universo value - come l'energia, i trasporti e i finanziari - sono stati profondamente danneggiati dalla crisi. "Gran parte del mercato non si è ancora ripresa", afferma Thomson.
Anche se a inizio giugno i dati economici migliori delle attese hanno spostato l'attenzione verso alcuni settori in difficoltà - dal growth al value, dalle large cap alle small cap, USA e non USA - un'inversione di tendenza più sostenuta richiederà un aumento dell'inflazione e un dollaro USA più debole, sostiene Thomson.