Debito sovrano e potere d'acquisto
La globalizzazione, la tecnologia e l'evoluzione demografica sono senza dubbio fattori di disinflazione la cui influenza nei cicli passati, in particolare negli anni fino alla crisi finanziaria del 2008, è stata attenuata da due forze economiche potenti: 1) l'incremento della spesa governativa e del debito sovrano 2) l'effetto inflazionistico di una produzione limitata di risorse naturali
Insieme, hanno trainato la corsa a una spesa per investimenti vecchio stampo creando forti pressioni sui prezzi dei prodotti primari - le materie prime dell'economia globale. Solo la crescente influenza della tecnologia e la capacità del mondo sviluppato di
"esternalizzare" nei paesi emergenti i processi di produzione a uso intensivo di manodopera (fattore demografico in un fase iniziale di globalizzazione) hanno scongiurato un'inflazione galoppante.
Ma adesso, a che punto siamo? Oggi nell'economia globale i temi dominanti sono la fine dei programmi di QE e la riduzione della spesa pubblica tipica di un ciclo maturo. I governi non hanno alcuna intenzione (e in molti casi, neanche la capacità) di incrementare il debito e la spesa. Intanto, la domanda di risorse naturali della Cina sta calando. La tecnologia ci permette di produrre di più con meno (pensate a come la tecnologia di fratturazione idraulica, o fracking, ha liberato centinaia di anni di gas naturale), facendo un uso più efficiente di quelle risorse.
Di fronte a questi miglioramenti di efficienza e offerta frutto della tecnologia, qualsiasi incremento della domanda globale difficilmente sarà sufficiente a esercitare una pressione significativa sui prezzi.
Di conseguenza, ci troviamo di fronte alla prospettiva di un livello di inflazione relativamente stabile per l'economia mondiale, con ogni probabilità inferiore a quello cui siamo abituati.